Glauco Cambon (Trieste 1875 – Biella 1930) “Gallo” 50 x 58cm. – Olio su Legno in Cornice d’epoca. In basso a d/s Firmato: “- Gambon – Villa Romanese, Levico – 924”. Nel Verso elaborata composizione Floreale a Carboncino. (Nel Testo-Web, della Fondazione CRTrieste “Glauco Cambon” a cura di Gianfranco Sgubbi, quest’Opera è presente nella lista delle Opere di Ubicazione ignota, indicata a pag.207 con il n.238-U.I.) E’ OFFERTO a 900 e. // Glauco cresce in un ambiente familiare che era un punto di riferimento intellettuale per scrittori e artisti triestini. È iscritto nel 1892 all’Accademia di Monaco di Baviera, dove assorbe la nuova pittura Secessionista e nel 1897 espone alla seconda Esposizione internazionale di Venezia, dove parteciperà ben altre otto volte, fino al 1924. La Regina Madre in una Biennale, vista un’opera di Cambon “Ritratto dell’attore Emilio Zago in costume” lo volle subito acquistare per donarlo alla Casa di Goldoni. Ottenuto un “pensionato” nel 1900 rimane a Roma cinque anni, dove partecipando alle esposizioni Amatori e Cultori di Belle Arti diventa amico di Giulio Aristide Sartorio. Alla I Guerra mondiale si stabilisce a Milano, dove nel 1923 sposa la pittrice Gilda Pansiotti 1891-1986 (Nata a Milano, si formò all’Accademia di Brera, dove fu prima docente e in seguito dal 1921, socia onoraria. Con moltissime Mostre, divenne poi un’importante Artista) Cambon che si affermò anche nella Cartellonistica pubblicitaria (famoso il Manifesto per la “Modiano Carte da gioco”) e un raffinato illustratore per Libri e cartoline postali. Negli anni ’20 a Trieste è alla prima Esposizione Biennale del Circolo Artistico, prende parte ai dipinti decorativi della Cassa di Risparmio e diviene amico di Italo Svevo. Assieme ad altri pittori partecipa alla decorazione della motonave “Vulcania” e alla Provinciale Istriana di Capodistria. Fu presente in molte Mostre in Italia e all’estero come a Monaco di Baviera, Parigi e l’Internazionale di San Francisco nel 1915. Morì improvvisamente nel 1930 a Biella. OFFERTO a 900 e.
